Questo strano incontro segna il ritorno di una delle serie più celebrate del fumetto internazionale. Il bravissimo Jean Van Hamme (autore di Chninkel, XIII e Thorgal) si è ispirato, per questa attesissima nuova puntata della serie, alle speculazioni scientifiche caratteristiche dei più bei episodi della serie classica creata dal belga E. P. Jacobs, in particolare al "Marchio giallo" ed al "Segreto dell'Espadon".
Sforzo di ricostruzione storica, passione letteraria e ricerca grafica sono stati la matrice dell'enorme successo del capitano Francis Blake e del professor Philip Mortimer e delle loro avventure sempre realistiche, pur ai limiti del fantastico.
Disegnatore degno di una trama avvincente confezionata dal bravo Van Hamme è Ted Benoit, instancabile animatore, nonché abile disegnatore di varie iniziative editoriali tutte legate alla cosiddetta "linea chiara", e considerato oggi l'autore moderno che meglio ha appreso la lezione di questa particolare maniera pulita di affrontare le tavole a fumetti che era del maestro Jacobs.
Il best seller è così garantito e il tutto nel segno della migliore tradizione dei nostri flemmatici eroi.
Blake e Mortimer sono infatti da considerarsi alla stregua dei loro compagni d'oltralpe Asterix o Tintin, ed ogni loro nuova apparizione è un evento editoriale internazionale.
Capolavoro di sensibità grafica e narrativa, la pubblicazione dell'Enigma di Atlantide, in veste grafica accurata, giunge a colmare un’assenza prolungata dal mercato editoriale italiano. Autore ne è il ben noto Edgar P. Jacobs, che costruì nel 1957 questo intrigo del fantascientifico e dell'insolito, sull'evidente suggestione di tanta letteratura popolare, dei viaggi fantastici di Verne e di tanto scrivere, fin dai tempi di Platone, sull'esistenza del misterioso continente sprofondato.
Geologia, archeologia, tutto va ad arricchire la storia, tenuta insieme perfettamente dal genio dell'autore belga, i cui capolavori sono ormai presi a modello da chiunque voglia affrontare questa particolare arte narrativa che è il fumetto. Mai come in Jacobs, illustrazione colta e popolare si confondono e si prestano a differenti piani di lettura, in grado di avvincere ormai da mezzo secolo genitori e figli. Un libro prezioso in un’edizione di pregio, che saprà risvegliare l'entusiasmo degli appassionati e catturare la curiosità dei neofiti per l'evidente maestria del suo autore.
Finalmente ristampato, in edizione degna dell’autore, uno dei più affascinanti episodi del ciclo di Blake e Mortimer. Uscito per la prima volta nel 1967, quando Jacobs era al culmine della carriera, “Il caso del collier” è un
perfetto giallo d’autore, in grado di appassionare il lettore fino
all’ultima tavola.
Il segno grafico è ormai magistrale, le silhouettes dei personaggi risultano modificate molto sottilmente fino ad essere perfettamente arrotondate, la “linea chiara” di Jacobs raggiunge così vertici inaspettati. Il ciclo di avventure di Blake e Mortimer è ormai da considerarsi un vero e proprio archivio di immagini affascinanti, di tavole create con minuzia e sapienza, e sarà pertanto in grado di appassionare i tanti fedeli lettori dei due “detectives” ed anche chi nutre qualche interesse per le arti grafiche in generale. Raramente il fumetto saprà infatti ricreare la tensione e le atmosere misteriose che sono il piatto forte di questo brillantissimo episodio.
Una delle più belle prove dei due noti amici d’avventura, per uno dei fumetti franco-belgi più riusciti in assoluto. L’intreccio basato sul “terrorismo” meteorologico è infatti assai originale (e tristemente attuale). I disegni ricchissimi e perfetti di Jacobs hanno come sfondo l’affascinante regione parigina colpita da una strana tempesta. Difficile non essere conquistati dal mondo creato per noi dal grande E.P. Jacobs dopo avere letto questo episodio delle avventure di Blake e Mortimer. Un classico intramontabile nel quale la “sua” Parigi intimorita e vitale resterà nella mente del lettore, così come lo è senz’altro rimasta la Londra spettrale del “Marchio Giallo”. Jacob mescola amabilmente i generi, dal poliziesco alla fantascienza, riuscendo in un’opera inimitabile.
Bestseller internazionale, “La trappola diabolica” è ormai entrato nel mito del fumetto di qualità. Il suo autore E.P. Jacobs fu assai influenzato dall’amico Hergé, ma riuscì sempre ad inserire elementi nuovi nelle sue storie, di chiara matrice franco-belga. Le avventure dei suoi due noti personaggi sono sempre dense di mistero, ed in particolare fanno leva sull’elemento fantascientifico.
Il lettore diverrà quindi familiare con Miloch e con una sorta di macchina del tempo, una trappola scientifica tesa al professore Mortimer che si trova così sbalzato dalla preistoria al lontano futuro, in maniera del tutto naturale. Un capolavoro del fumetto che si richiama a H.G Welles, capace di affrontare con successo il difficile tema dei pericoli della scienza.