"Sterminatore 17" rappresenta una delle tappe più importanti della fantascienza a fumetti. Personaggio ideato nel 1979 da Dionnet, la storia di questo androide, rinato proprio nel momento in cui un essere umano perde la vita, trattava una tematica ancora largamente inesplorata per la narrativa a fumetti. Le tavole stupefacenti di Enki Bilal furono poi un vero shock per tutti i disegnatori. In seguito Bilal sarà celebrato come una vera e propria star del fumetto, autore di albi di enorme successo quali "La Donna Trappola", "Battuta di Caccia" o il recente "Sonno del Mostro". "Sterminatore 17" è oggi degnamente celebrato con una bellissima e completa ricolorazione delle tavole originali. La dimensione filosofica della storia appare tuttora insuperata: riuscirà il nostro androide a liberare i suoi simili asserviti al loro creatore?
Il clima impazzisce. Il cataclisma si avvera. Le acque marine
invadono il mondo. Scompare l'acqua dolce, quella che rende
possibile la vita dell'uomo. E l'uomo si salva diventando pesce,
abbandonando una parte di sé per trovarne una nuova. Migliore.
Adattata alle mutate circostanze.
"Animal'z" è una storia che potrebbe essere vera, o almeno
che potrebbe diventarlo. Enki Bilal la racconta col suo consueto
tratto, che aderisce come un guanto alla realtà, ai volti e alle
emozioni e nello stesso tempo la deforma, per costringerci a vedere
oltre le apparenze. Con Animal'z, il disegno di Bilal diventa
acqua di mare, vapore acqueo, buio, lampi di luce, sangue.
Nessuno, tranne lui, potrebbe disegnare il guizzo marino di un
uomo che diventa pesce, la follia degli occhi di un uomo diventato
cannibale.
Ma la storia che ci racconta Bilal è anche una specie di parabola
ecologica, del tutto antiretorica. Ci mostra quello che accadrà al pianeta se continueremo
a depredarlo, ci mostra quello che succederà agli esseri umani se continueranno a non
pensare che il mondo è un luogo in cui dovranno continuare a vivere. I personaggi che animano
questa storia sono rottami di un'umanità sconfitta.
C'è qualche speranza? Non lo sappiamo. Qualcuno parte alla ricerca di un luogo in cui sia
ancora possibile vivere. Qualcun altro sceglie il mare. Noi aspettiamo il seguito della storia.
I personaggi di Blake e Mortimer sono una creazione immortale del belga Edgar Pierre Jacobs, fondatore insieme a Hergé (il padre di Tintin) della cosidetta "scuola di Bruxelles" e della corrente fumettistica della "linea chiara".
Gli albi di Blake e Mortimer, sempre appassionanti e di grandissima leggibilità, rientrano nel filone del fumetto di ambientazione realistica che però sconfina nella fantascienza e nel fantastico. Jacobs, in capolavori come Il Marchio Giallo e S.O.S. Meteore!, parte dalla rappresentazione meticolosa della realtà per poi scivolare in modo progressivo verso dimensioni misteriose ed inquietanti. Il presente volume, dopo una prima parte dedicata a una breve biografia di E.P. Jacobs e alla "linea chiara", propone un'analisi di tutte le storie di Blake e Mortimer realizzate dal loro creatore e fa anche il punto sugli "eredi di Jacobs", cioè su quei cartoonist che hanno ripreso in nuove avventure lo spirito originario della saga jacobsiana.
Gli episodi di Blake e Mortimer, per la loro ricchezza e complessità di spunti, sono messi in relazione da Andrea Sani – specialista del fumetto franco-belga e dell'universo disneyano – con la scienza, con la fantascienza, con il cinema, con la letteratura e persino con la filosofia.
Le molteplici chiavi di lettura sono un invito a scoprire (o a riscoprire) delle storie che rappresentano una delle massime espressioni del fumetto mondiale, e cioè di quella che i francofoni chiamano, giustamente, "la nona arte".
16 gennaio, Cosmodromo di Baikonur, nel Kazakistan sovietico. All'alba la base è in effervescenza. Nella corsa verso lo spazio che oppone Stati Uniti e Unione Sovietica, quest'ultima ha raggiunto un piccolo vantaggio. E il Cremlino ha emanato un ordine tassativo: mantenere questo vantaggio. A tutti i costi…Comincia così l'ultima emozionante avventura di Blake & Mortimer, una delle coppie più celebri del fumetto di fantascienza mondiale. Un thriller 'politico', scritto con dovizia di colpi di scena da Yves Sente e disegnato con straordinaria maestria da André Juillard
Yves Sente, nato nel 1964 a Bruxelles, diplomato in affari pubblici internazionali, si avvicina al fumetto nel 1991 divenendo direttore editoriale delle Editions du Lombard. Firma con questo volume la sua prima sceneggiatura.
Cercando di rintracciare gli avversari che ricercano il tesoro della piramide, Mortimer ha modo di aiutare lo sceicco Abdel Razek, un religioso che sembra avere un grande ascendente sugli uomini che lavorano in un cantiere archeologico e che gli regala un talismano che dovrebbe proteggerlo dal male. Mortimer è scettico, ma poco dopo ha modo di utilizzarlo durante un mortale attentato.Tra continui colpi di scena la trama si infittisce costantemente: riuscirà Mortimer a scoprire uno dei segreti più affascinanti del mondo? E Francis Blake è davvero morto? Per l'incredibile cura con cui si documentava, Jacobs ricevette numerosi riconoscimenti dal mondo scientifico, mentre per la chiarezza e la sintesi grafica e narrativa delle sue storie è a ragione considerato uno dei padri della 'linea chiara'.
Il belga Edgar P. Jacobs è certamente autore classico del fumetto internazionale, che ha influenzato tutti i successivi tentativi di trovare una cosiddetta “linea chiara” nel fumetto.
Il fulcro della sua opera è infatti da considerarsi una particolare ostinata capacità di ridurre le fonti storiche ed i tanti stimoli grafici offerti, ad una chiarezza grafica intelleggibile a tutti, lettori grandi e piccoli, colti o non colti.
Questa avventura dei suoi prediletti Blake e Mortimer, edita per la prima volta nel 1956, è da considerarsi il vero cuore della sua opera, fatta di superba sintesi grafica, gusto per la ricerca veritiera negli sfondi londinesi della storia, mistero ed anche un particolare tipo di suggestione fantascientifica.
I gioielli della corona custoditi nella torre di Londra sono certo una preda ambita per il misterioso colpevole, e Jacobs dimostra un’alchimistica abilità nel mutare le sue risorse documentarie in paura e mistero, eleganza ed un certo gusto tutto inglese per il giallo.
Il risultato è destinato ad avvincere i lettori italiani ancora a lungo, il Marchio Giallo è infatti da considerarsi uno dei risultati più felici in assoluto che il fumetto abbia saputo raggiungere.
Questo strano incontro segna il ritorno di una delle serie più celebrate del fumetto internazionale. Il bravissimo Jean Van Hamme (autore di Chninkel, XIII e Thorgal) si è ispirato, per questa attesissima nuova puntata della serie, alle speculazioni scientifiche caratteristiche dei più bei episodi della serie classica creata dal belga E. P. Jacobs, in particolare al "Marchio giallo" ed al "Segreto dell'Espadon".
Sforzo di ricostruzione storica, passione letteraria e ricerca grafica sono stati la matrice dell'enorme successo del capitano Francis Blake e del professor Philip Mortimer e delle loro avventure sempre realistiche, pur ai limiti del fantastico.
Disegnatore degno di una trama avvincente confezionata dal bravo Van Hamme è Ted Benoit, instancabile animatore, nonché abile disegnatore di varie iniziative editoriali tutte legate alla cosiddetta "linea chiara", e considerato oggi l'autore moderno che meglio ha appreso la lezione di questa particolare maniera pulita di affrontare le tavole a fumetti che era del maestro Jacobs.
Il best seller è così garantito e il tutto nel segno della migliore tradizione dei nostri flemmatici eroi.
Blake e Mortimer sono infatti da considerarsi alla stregua dei loro compagni d'oltralpe Asterix o Tintin, ed ogni loro nuova apparizione è un evento editoriale internazionale.
Capolavoro di sensibità grafica e narrativa, la pubblicazione dell'Enigma di Atlantide, in veste grafica accurata, giunge a colmare un’assenza prolungata dal mercato editoriale italiano. Autore ne è il ben noto Edgar P. Jacobs, che costruì nel 1957 questo intrigo del fantascientifico e dell'insolito, sull'evidente suggestione di tanta letteratura popolare, dei viaggi fantastici di Verne e di tanto scrivere, fin dai tempi di Platone, sull'esistenza del misterioso continente sprofondato.
Geologia, archeologia, tutto va ad arricchire la storia, tenuta insieme perfettamente dal genio dell'autore belga, i cui capolavori sono ormai presi a modello da chiunque voglia affrontare questa particolare arte narrativa che è il fumetto. Mai come in Jacobs, illustrazione colta e popolare si confondono e si prestano a differenti piani di lettura, in grado di avvincere ormai da mezzo secolo genitori e figli. Un libro prezioso in un’edizione di pregio, che saprà risvegliare l'entusiasmo degli appassionati e catturare la curiosità dei neofiti per l'evidente maestria del suo autore.
Finalmente ristampato, in edizione degna dell’autore, uno dei più affascinanti episodi del ciclo di Blake e Mortimer. Uscito per la prima volta nel 1967, quando Jacobs era al culmine della carriera, “Il caso del collier” è un
perfetto giallo d’autore, in grado di appassionare il lettore fino
all’ultima tavola.
Il segno grafico è ormai magistrale, le silhouettes dei personaggi risultano modificate molto sottilmente fino ad essere perfettamente arrotondate, la “linea chiara” di Jacobs raggiunge così vertici inaspettati. Il ciclo di avventure di Blake e Mortimer è ormai da considerarsi un vero e proprio archivio di immagini affascinanti, di tavole create con minuzia e sapienza, e sarà pertanto in grado di appassionare i tanti fedeli lettori dei due “detectives” ed anche chi nutre qualche interesse per le arti grafiche in generale. Raramente il fumetto saprà infatti ricreare la tensione e le atmosere misteriose che sono il piatto forte di questo brillantissimo episodio.