Cercando di rintracciare gli avversari che ricercano il tesoro della piramide, Mortimer ha modo di aiutare lo sceicco Abdel Razek, un religioso che sembra avere un grande ascendente sugli uomini che lavorano in un cantiere archeologico e che gli regala un talismano che dovrebbe proteggerlo dal male. Mortimer è scettico, ma poco dopo ha modo di utilizzarlo durante un mortale attentato.Tra continui colpi di scena la trama si infittisce costantemente: riuscirà Mortimer a scoprire uno dei segreti più affascinanti del mondo? E Francis Blake è davvero morto? Per l'incredibile cura con cui si documentava, Jacobs ricevette numerosi riconoscimenti dal mondo scientifico, mentre per la chiarezza e la sintesi grafica e narrativa delle sue storie è a ragione considerato uno dei padri della 'linea chiara'.
Il belga Edgar P. Jacobs è certamente autore classico del fumetto internazionale, che ha influenzato tutti i successivi tentativi di trovare una cosiddetta “linea chiara” nel fumetto.
Il fulcro della sua opera è infatti da considerarsi una particolare ostinata capacità di ridurre le fonti storiche ed i tanti stimoli grafici offerti, ad una chiarezza grafica intelleggibile a tutti, lettori grandi e piccoli, colti o non colti.
Questa avventura dei suoi prediletti Blake e Mortimer, edita per la prima volta nel 1956, è da considerarsi il vero cuore della sua opera, fatta di superba sintesi grafica, gusto per la ricerca veritiera negli sfondi londinesi della storia, mistero ed anche un particolare tipo di suggestione fantascientifica.
I gioielli della corona custoditi nella torre di Londra sono certo una preda ambita per il misterioso colpevole, e Jacobs dimostra un’alchimistica abilità nel mutare le sue risorse documentarie in paura e mistero, eleganza ed un certo gusto tutto inglese per il giallo.
Il risultato è destinato ad avvincere i lettori italiani ancora a lungo, il Marchio Giallo è infatti da considerarsi uno dei risultati più felici in assoluto che il fumetto abbia saputo raggiungere.
Capolavoro di sensibità grafica e narrativa, la pubblicazione dell'Enigma di Atlantide, in veste grafica accurata, giunge a colmare un’assenza prolungata dal mercato editoriale italiano. Autore ne è il ben noto Edgar P. Jacobs, che costruì nel 1957 questo intrigo del fantascientifico e dell'insolito, sull'evidente suggestione di tanta letteratura popolare, dei viaggi fantastici di Verne e di tanto scrivere, fin dai tempi di Platone, sull'esistenza del misterioso continente sprofondato.
Geologia, archeologia, tutto va ad arricchire la storia, tenuta insieme perfettamente dal genio dell'autore belga, i cui capolavori sono ormai presi a modello da chiunque voglia affrontare questa particolare arte narrativa che è il fumetto. Mai come in Jacobs, illustrazione colta e popolare si confondono e si prestano a differenti piani di lettura, in grado di avvincere ormai da mezzo secolo genitori e figli. Un libro prezioso in un’edizione di pregio, che saprà risvegliare l'entusiasmo degli appassionati e catturare la curiosità dei neofiti per l'evidente maestria del suo autore.
Finalmente ristampato, in edizione degna dell’autore, uno dei più affascinanti episodi del ciclo di Blake e Mortimer. Uscito per la prima volta nel 1967, quando Jacobs era al culmine della carriera, “Il caso del collier” è un
perfetto giallo d’autore, in grado di appassionare il lettore fino
all’ultima tavola.
Il segno grafico è ormai magistrale, le silhouettes dei personaggi risultano modificate molto sottilmente fino ad essere perfettamente arrotondate, la “linea chiara” di Jacobs raggiunge così vertici inaspettati. Il ciclo di avventure di Blake e Mortimer è ormai da considerarsi un vero e proprio archivio di immagini affascinanti, di tavole create con minuzia e sapienza, e sarà pertanto in grado di appassionare i tanti fedeli lettori dei due “detectives” ed anche chi nutre qualche interesse per le arti grafiche in generale. Raramente il fumetto saprà infatti ricreare la tensione e le atmosere misteriose che sono il piatto forte di questo brillantissimo episodio.
Una delle più belle prove dei due noti amici d’avventura, per uno dei fumetti franco-belgi più riusciti in assoluto. L’intreccio basato sul “terrorismo” meteorologico è infatti assai originale (e tristemente attuale). I disegni ricchissimi e perfetti di Jacobs hanno come sfondo l’affascinante regione parigina colpita da una strana tempesta. Difficile non essere conquistati dal mondo creato per noi dal grande E.P. Jacobs dopo avere letto questo episodio delle avventure di Blake e Mortimer. Un classico intramontabile nel quale la “sua” Parigi intimorita e vitale resterà nella mente del lettore, così come lo è senz’altro rimasta la Londra spettrale del “Marchio Giallo”. Jacob mescola amabilmente i generi, dal poliziesco alla fantascienza, riuscendo in un’opera inimitabile.
Bestseller internazionale, “La trappola diabolica” è ormai entrato nel mito del fumetto di qualità. Il suo autore E.P. Jacobs fu assai influenzato dall’amico Hergé, ma riuscì sempre ad inserire elementi nuovi nelle sue storie, di chiara matrice franco-belga. Le avventure dei suoi due noti personaggi sono sempre dense di mistero, ed in particolare fanno leva sull’elemento fantascientifico.
Il lettore diverrà quindi familiare con Miloch e con una sorta di macchina del tempo, una trappola scientifica tesa al professore Mortimer che si trova così sbalzato dalla preistoria al lontano futuro, in maniera del tutto naturale. Un capolavoro del fumetto che si richiama a H.G Welles, capace di affrontare con successo il difficile tema dei pericoli della scienza.
Se qualcuno chiedesse a Philip Mortimer cosa metterebbe al primo posto nella scala dei valori, sicuramente risponderebbe l'AMICIZIA, e non solo per il rapporto ormai leggendario con il capitano Francis Blake. Mortimer, infatti, è sempre pronto a buttarsi in una nuova avventura se si tratta di aiutare un amico in pericolo. Così è anche in questa nuova storia che porta Mortimer fino in Giappone, su richiesta di un suo collega: il dottor Sato. Eminenza grigia della cibernetica, Sato ha infatti messo a punto 3 formule grazie alle quali ha reso possibile la partenogenesi elettronica dei robot; dopo un incidente, del quale si ritiene erroneamente responsabile, chiama in soccorso l'amico Mortimer il quale immediatamente capisce che intorno a Sato e alle sue formule si stanno invece stringendo gli emissari del perfido Olrik. 'Mortimer a Tokio' è il primo dei due libri che compongono 'Le 3 formule del dottor Sato' ed è quello, fra i due, ad essere stato interamente sceneggiato e disegnato da E. Jacobs.
Uscito per la prima volta nel 1977, torna finalmente in Italia questo classico dell'eroe più amato dagli appassionati del mistero e dell'avventura, una ulteriore imperdibile prova del Maestro del fumetto.
Torna il seducente Giappone di Jacobs fatto di tradizione e avanguardie tecnologiche, a fare da sfondo all'ennesima avventura di Mortimer, partito per la terra del Sol Levante in soccorso al suo amico – prima che collega – dottor Sato, le cui tre formule che permettono la riproduzione elettronica dei robot, sono nelle mire del perfido Olrik che non si lascia prendere di sorpresa dalla presenza del suo storico antagonista.
Mortimer chiama allora in suo soccorso Blake, il quale – ignorando i motivi per i quali viene chiamato – comunque risponde all'appello senza pensarci due volte. Ma al suo sbarco all'aeroporto di Tokyo trova ad attenderlo una amra sorpresa: Mortimer è svanito. Per Blake una missione nel buio, ma ci vuole veramente altro per scoraggiare il capitano.
Questa seconda parte, rimasta lungamente incompleta a causa dei molteplici problemi personali e di salute che si accavallarono nell'ultimo periodo di vita dell'autore, uscì per la prima volta a quasi venti anni dalla pubblicazione della prima: nel 1990, dopo la morte dell'autore avvenuta nel 1987.
Jacobs però aveva sviluppato il soggetto, la sceneggiatura e le matite e fu grazie a questo prezioso materiale che l'editore Dargaud potè affidare le chine al disegnatore Bob De Moor, che fece un eccellente lavoro rispettando in maniera totale le matite del maestro.
Fra Samurai e decine di robot cloni di Mortimer, LE TRE FORMULE DEL DOTTOR SATO vol.2 è un libro da gustarsi per la storia, per le trovate, per i colpi di scena e per le atmosfere che ci ricordano ancora una volta la meticolosità e la passione che Jacobs metteva nel suo lavoro.
Primo lavoro di Jacobs, uscito fra il 1943 e il 1944, RAGGIO U è un interessante archivio di temi e situazioni tipici di Jacobs,
ricco di avventura, di pagine affascinanti e di lucide riflessioni sui rischi dell'era atomica.
Nel leggerlo si ha l'impressione di trovarsi di fronte a una storia di Flash Gordon.
Si tratta infatti di un 'pastiche' ispirato chiaramente al mondo raymondiano, sia nello stile grafico che nelle caratterizzazioni dei personaggi.
Un piccolo classico imperdibile per gli appassionati di Blake e Mortimer.
Parte, con il primo volume dei tre previsti (che usciranno in rapida successione), la prima storia, "L'incredibile inseguimento", dei famosissimi personaggi di Edgar P. Jacobs, apparsa nel 1946 fin dal numero uno della rivista cult del fumetto "Tintin".
La seconda guerra mondiale è finita e questa storia ne ricorda la tragedia appena trascorsa. Il mondo è nel caos, il misterioso Im¬pero Giallo vuole conquistare il mondo e con la sua potenza mi¬litare lo sta soggiogando.
Blake e Mortimer, che partecipano alla battaglia, sono abbattuti con il loro aereo proprio in territorio nemico e devono cercare di raggiungere una base segreta alleata dove si trova un'arma potente e innovativa, l'unica che potrà salvare il mondo dal giogo nemico. Facciamo subito conoscenza del colonnello Olrik (per le cui fattezze l'autore si è ispirato a se stesso), capo del servizio segreto dell'Impero Giallo, al vertice del quale si è insediato l'usurpatore Basam-Damdu…